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Concluso il ciclo di incontri per genitori, insegnanti ed educatori

Venerdì scorso presso l'oratorio Helder Camara di San Polo si è tenuta la terza tappa nel percorso che, per questo anno sociale, don Carlo e la nostra équipe di pastorale familiare ha proposto per genitori ed educatori del nostro territorio.

Ricordiamo che nella prima serata, il 10 novembre scorso a Ciano, Giorgia Pinelli ci ha guidati a riflettere Per cosa batte il cuore dei ragazzi di oggi”.

Nella seconda tappa, a San Polo per la festa del Santo Patrono, con Alessandra Augelli ci siamo posti "Al fianco dei (pre)adolescenti: in ascolto, dialogo, ricerca condivisa - Insieme per educare alla speranza".

Nell’incontro di venerdì scorso, che ha goduto anche del patrocinio del Comune di San Polo, abbiamo avuto con noi Luca Botturi che ha guidato genitori, insegnanti ed educatori sul tema: “Le tecnologie nell’era dell’intelligenza artificiale: una sfida educativa”.


Era presente anche Chiara Carbognani, Assessora alla Scuola e Politiche educative, Cultura, Pari Opportunità, che ha ringraziato don Carlo per l'invito.

Il prof. Botturi ha iniziato la sua conversazione riprendendo un'espressione del pedagogista Pestalozzi: "educare la mente, le mani e il cuore", valida anche nell'era digitale. Ha, infatti, articolato il suo pensiero riprendendone i tre termini.


  • MENTE

I nativi digitali non esistono, perché nessuno nasce pronto. Il digitale è come un diaframma fra la realtà e noi. Come il muschio in un vecchio edificio si diffonde fino a coprire tutti i buchi, così avviene per il digitale: i social per tante persone rappresentano strumenti che riempiono tutti i loro spazi vuoti.

Tutto il progresso tecnologico sta avanzando a un ritmo vertiginoso: i cambiamenti sono più veloci di una generazione. La velocità rappresenta un problema.

Sullo smartphone c'è convergenza: messaggi, shopping, compiti, divertimento... Tutto trova spazio in uno stesso oggetto! E cambia la percezione di ciò che è veramente importante, rilevante. L'algoritmo capisce cosa ci interessa, mentre tanti giovani dicono di essere liberi.

Anche il nostro modo di imparare sta cambiando: poiché sappiamo che possiamo trovare online istruzioni o contenuti, va da sé che non ci impegniamo ad imparare. E questa è la grande sfida dell'intelligenza artificiale. Noi deleghiamo alla macchina e ci impoveriamo.

  • MANI

Il digitale è un mondo secondario.

Imparare con le mani è il nostro modo di stare nel mondo. Per i piccoli, non si impara se non con i sensi; per i grandi abbiamo le abilità manuali.

  • CUORE

Il teorico dei media Marshall McLuhan nel suo libro Understanding Media dice: "Il medium è il messaggio". In altre parole, non è il contenuto del medium che conta. Invece, sono le caratteristiche di quel medium a determinarne il contenuto . La forma di un messaggio dice più delle parole.

Maryanne Wolf, una delle più note neuroscienziate cognitiviste, sostiene che la lingua la si impara in una relazione: questo è il modo naturale di imparare una lingua. L'empatia non si attiva (o si attiva solo in modo molto limitato) attraverso uno schermo, ma solo con la relazione diretta.

E allora?, si è chiesto Botturi. Come educare al digitale? Dipendenza, privacy, pornografia, fake news, cyberbullismo, adescamento, sexting, dipendenza,... Questi sono i rischi.


La nostra sfida è educare con una prospettiva integrale, assegnando al digitale il posto giusto:

a. Le tecnologie vanno conosciute: ben venga la formazione!

b. Occorre dare delle regole: non divieto o punizione, ma supporto per crescere, magari anche decidendo il percorso insieme ai figli. Noi adulti siamo un modello e i ragazzi ci guardano.

c. Tenere in considerazione tempo ed equilibrio: il terreno di gioco è il tempo. Progressione + frequenza + durata.

d. Sviluppare competenze digitali: non iniziando presto o grazie a usi ludici. Occorre stimolare un uso creativo e produttivo, in relazione a uno scopo specifico.

e. Crescere insieme: è importante poter partecipare a un comunità educante.

Al termine della sua relazione, il prof. Botturi ha indicato un sito utile per educatori e adulti che si coordinano attorno all'educazione al digitale. Si tratta di pattidigitali.it


Ha, infine, segnalato il testo "Insieme ma soli" di Sherry Turkle, che sviluppa proprio i temi della serata. L'autore mette in luce come l'aumento vertiginoso delle nostre interazioni con i supporti tecnologici mette gravemente in crisi le nostre vite emotive.


Alcune domande dei presenti che hanno ottenuto competente risposta da parte di Luca Botturi, hanno portato a concludere la serata che ha fornito a tutti importanti spunti di riflessione. Don Carlo ha espresso a Luca tutta la sua gratitudine, augurandogli un buon viaggio di ritorno a Locarno, fissato per l'indomani.


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